La mia Barbie preferita aveva una fidanzata. O meglio, dopo una relazione burrascosa con Ken, aveva iniziato a uscire con un’altra Barbie. Biondissima, sempre sorridente, con il rossetto rosa e gli occhioni azzurri era milioni di volte più attraente di Ken, coi suoi capelli di plastica marrone.
Camilla, così avevo chiamato la mia Barbie preferita, e la sua dolce metà abitavano insieme e dividevano anche lo stesso letto. Si baciavano spesso, quando la me di sette anni sbatteva i loro visi di plastica uno contro l’altro, e si scambiavano i vestiti e le scarpe. Ma la loro storia era segreta: quando venivano le mie amiche a giocare, Camilla e il suo amore diventavano coinquiline. L’unica volta in cui avevo spiegato la loro relazione a una mia coetanea, mi era stato ricordato che “ci vogliono un maschio e una femmina” per fare una coppia.
Stavo ancora decidendo se giocare ancora con le Barbie o dedicarmi a passatempi da grandi, quando Madonna e Britney si sono baciate su Mtv. E poi c’era la pubblicità di L word su La7. Io vedevo solo la pubblicità perché la serie andava in onda alla sera tardi. Sono stati momenti rassicuranti, almeno quel tanto da rendermi più sicura del fatto che Camilla e la sua compagna fossero una coppia a tutti gli effetti. Non che giocassi ancora con le Barbie, ma almeno avevo la sicurezza che non erano necessari un uomo e una donna per fare una coppia.
Allo stesso tempo, però, era sorto in me un grandissimo dubbio: come era possiblie che Britney e Madonna, famose per le loro relazioni con gli uomini, si fossero baciate? Un dubbio che non faceva altro che crescere con me ed esplodere al ginnasio, quando Katy Perry cantava che aveva baciato una ragazza e le era piaciuto.
Quello che più mi colpiva era la presenza degli uomini nelle vite di donne che baciavano altre donne: Madonna ai tempi del bacio aveva un marito, Guy Ritchie; Katy Perry, in I kissed a girl sperava che il fidanzato non si arrabbiasse.
Quella di Madonna era stata una grande trovata di marketing, ok. E anche Katy ha goduto di una certa attenzione extra per via del tema della canzone. Ma questi due momenti sono stati fondamentali per me. Ormai adolescente conoscevo il significato della parola bisessuale, ma per la prima volta mi domandavo se fosse possibile rappresentare le donne che amano le donne, ma anche gli uomini, in un modo più realistico.
Una rappresentazione che non fosse legata al solito cliché “ero un po’brilla e l’ho baciata”, oppure “il mio ragazzo lo trovava eccitante”. Perché, diciamocelo, troppo spesso l’idea di due donne riporta a un immaginario di triangoli. Che due donne bisessuali vadano a letto tra loro, senza nessun uomo che partecipi o guardi, sembra ancora una rarità, almeno per quanto riguarda i prodotti di intrattenimento per un pubblico generalista.
Ora, che non sono più adolescente da un po’ di anni, provo ancora fastidio quando, guardando un film o una serie tv, sbuca fuori la donna bisessuale “indecisa”. Perché se c’è una cosa che ho capito, è che la bisessualità non significa non essere “né carne, né pesce”, ma decidere di non chiudere delle porte. O come ha detto Kalinda Sharma in The Good Wife, “perché scegliere di mangiare solo un cibo, quando puoi ordinare di tutto?”.