BFamily torna dopo la breve pausa estiva e lo fa con la traduzione di un articolo che parla, ancora una volta, di coming out dei genitori con i figli. Sì perché non sono solo i figli a doverlo fare, ma anche i tantissimi genitori bisessuali che spesso passano anni a chiedersi: è giusto che lo faccia? Mi sento davvero di farlo? E perché dovrei?
Non è la prima volta che ne parliamo e lo abbiamo fatto anche con articoli e guide tutte nostre. Una su tutte mi sento di volerla riproporre nuovamente “Mamma, papà, cosa sono i bisessuali? Se, come e quando fare coming out con i propri figli”.
Oggi parliamo dei 9 motivi per i quali l’autrice del post ha voluto fare coming out con i propri figli. Sono certa che questo articolo colpirà nel segno tanti di voi così come ha fatto con me.
Traduzione di Anna; Revisione di Sara N.
La giornata di ieri era cominciata come tutte le altre, fino a quando i miei figli hanno notato il pacchetto lasciato vicino al portone. Quando l’ho aperto per tirare fuori un’enorme bandiera arcobaleno mi hanno chiesto “cos’è?”. Il più grande ha risposto “è una bandiera del Pride, per mostrare il tuo supporto alla comunità LGBTQ+”. Il più piccolo invece sembrava ancora confuso. Ed è stato in quel momento, nel bel mezzo della confusione, che ho deciso di fare coming out con i miei figli.
“Sono bisessuale”, ho detto, “e per me questo vuol dire che sono attratta da persone di tutti i generi, non solo uomini”. Appena queste parole mi sono uscite dalla bocca mi sono preparata per quello che pensavo essere un momento di inevitabile shock da parte loro. O quantomeno mi sono preparata allo stupore e magari ad una domanda tipo “perché non ce l’hai mai detto prima?”. Invece il piccolo ha preso la bandiera e se l’è messa tutta intorno mentre la più grande ha chiesto “ok, cosa c’è per pranzo? Possiamo guardare la tv?”.
Per i miei figli scoprire che sono bisessuale non è stato poi chissà cosa. Mia figlia più grande però, che ora ha 13 anni, mi ha fatto qualche domanda. Mi ha chiesto da quanto tempo lo sapevo e come ho fatto a rendermene conto. Le ho spiegato che l’ho sempre saputo, ma che non ho fatto coming out prima del college. Mi ha parlato dei suoi amici a scuola che si identificano come bisessuali, pansessuali o gay e alla fine abbiamo affrontato la più bella conversazione che avessimo mai avuto fino a quel momento.
La giornata di ieri era cominciata come tutte le altre ed è anche finita come tutte le altre. E ora posso dire di sentirmi molto sollevata e così felice per aver finalmente fatto coming out con i miei figli. Ecco perché:
Perché non voglio che pensino che l’eterosessualità sia il “default”
Quando vivi in una società nella quale tutti danno per scontato di essere eterosessuali, cisgender e tendenti verso precisi ruoli “di genere”, può essere difficile convincere i tuoi figli del contrario. Ma non voglio crescere i miei figli in questo modo. Quindi anche se la loro mamma è sposata con un uomo voglio che sappiano che la mia bisessualità è valida ed è una parte importante della mia identità.
Perché voglio che siano inclusivi
Io spero che i miei figli crescano sapendo che è ok per le persone essere quello che sono e avere qualunque orientamento o identità di genere senza giudizio né vergogna. Sto provando a presentargli persone provenienti dai più disparati background, etnie, credi religiosi e sì, anche orientamenti e identità di genere. Se sapere che la loro mamma è bisessuale li può aiutare ad acquisire una comprensione di base dell’umanità e un apprezzamento per l’immenso spettro delle identità e delle esperienze umane, allora vale sicuramente la pena affrontare anche conversazioni imbarazzanti.
Perché non voglio mentirgli
Cerco sempre di essere onesta con i miei figli. Ritengo anche basilare essere rispettosa del loro bisogno di imparare le cose del mondo e ciò che riguarda loro stessi in un contesto familiare sicuro e sapendo che io sarò sempre sincera con loro anche quando la verità fa veramente schifo. Voglio essere onesta riguardo quello che sono, anche se sono sposata con il loro papà e nei miei piani non c’è la volontà di avere un’altra relazione.
Perché loro hanno delle domande
I miei figli hanno un milione di domande sulla mia sessualità, alcune delle quali sarò lieta di soddisfare e altre che, onestamente, non sono affari loro. Crescendo ed entrando in quel periodo della vita in cui cominceranno a pensare al sesso e alle relazioni, voglio che sappiano che io sono qui e che sono una fonte di risposte queer imparziale e diretta.
Perché loro hanno amici LGBTQ+
Ho molti amici che fanno parte della comunità LGBTQ+ e lo stesso vale per i miei figli. Quando parlo con mia figlia adolescente vengo spesso a sapere che alcuni dei suoi amici e compagni di classe non sono “out” a scuola o a casa riguardo il loro orientamento o identità di genere. Viviamo in una piccola città di campagna, in uno stato conservatore e quindi la cosa non mi sorprende. Mi è stato però ricordato quanto sia importante per i miei figli e i loro amici sapere che la nostra casa è un luogo sicuro.
Perché voglio che si fidino di me
Voglio, anzi ho bisogno che i miei figli sappiano che io li amerò sempre, nonostante tutto. Non voglio che abbiano paura di dirmi qualcosa o sentirsi come mi sentivo io quando avevo troppa paura di fare coming out con i miei genitori. Nel fare coming out con i miei figli ho proposto un esempio che mi auguro seguano: possiamo dirci qualunque cosa.
Perché non voglio contribuire alla bi cancellazione
Se da una parte la maggior parte dei miei amici si identificano come LGBTQ+, molti dei miei amici bisessuali semplicemente non ne parlano. Come riportato da Pink News, i bisessuali rappresentano il gruppo LGBT che cresce più velocemente negli Stati Uniti con ben l’1% della popolazione statunitense che si identifica come bi. Sembra un numero altissimo, ma mi sono sentita spesso sola nella mia bisessualità; ignorata perché sono sposata con un uomo cisgender, esclusa perché ho il privilegio di apparire etero o sembrare etero. Ma la mia bisessualità non è certo stata una “fase da college”; è parte di chi sono. Ed è importante per me che i miei figli sappiano chi sono.
Perché e’ davvero l’ora
Come ho detto a mia figlia, io sono bisessuale da tutta la vita e ho fatto coming out più di venti anni fa al college. Alla fin fine è stato semplicemente il momento di dirlo ai miei figli.
Perché non me ne vergogno
Non mi vergogno di essere bisessuale e ne sono così felice che l’ho detto ai miei figli. Non solo per me, ma anche per tutti gli altri genitori bisessuali là fuori che vivono la loro vita quotidiana senza parlare a nessuno della loro sessualità.
Ora posso sventolare fieramente la mia bandiera del Pride così che le altre persone LGBTQ+ che la vedono sappiano che la mia casa, dove sto crescendo i miei figli, è un posto sicuro.