“Pensavo di essere gay, ma poi mi sono innamorato di una donna”.
Quanti di voi si sono trovati in una situazione simile? Vi sentivate confusi, persi, senza punti di riferimento? O avete affrontato la situazione con trasporto e passione? E la persona di cui vi siete innamorati? Vi ha rifiutato per paura del vostro orientamento o, come la moglie di Max, il protagonista della nostra intervista per “B part of my family” di oggi, ha compiuto un vero e proprio atto di fede, saltando nel buio mano nella mano con voi?
La storia di Max sembra uguale a molte altre, ma dà invece adito a tanti spunti di riflessione: capire se stessi e portare gli altri a capirci non è una cosa scontata. E’ un processo lungo, a volte lunghissimo e spesso in continua evoluzione. Il lieto fine non è sempre facile da raggiungere e anche la coppia più solida può lasciarsi prendere dai dubbi e dalle insicurezze. La famiglia di Max ha trovato il suo equilibrio e durante il percorso, a volte in salita a volte in discesa, è diventata aperta e matura.
Nome: Max
Età: 47
Nazione: Paesi Bassi
Quando hai fatto coming out con te stesso?
Mi sono sentito “queer” per gran parte della mia vita e ho sempre pensato di essere segretamente gay. Ho avuto la mia prima esperienza con una donna quando avevo 21 anni ma una volta arrivato a 28 ho cominciato ad essere più onesto con me stesso e sperimentare relazioni anche con persone dello stesso sesso.
Quando hai fatto coming out con tua moglie?
Quando ho conosciuto mia moglie uscivo con un ragazzo e lei pensava che fossi gay. Poi ci siamo innamorati e ci siamo buttati anima e corpo nel nostro rapporto e nel nostro futuro. Lei sa sin dall’inizio che non sono etero ma l’etichetta “bisessuale” è venuta fuori solo di recente.
Come è stata la sua reazione?
Il suo è stato quasi un atto di fede e non è stato facile essendo una donna etero proveniente da un ambiente piuttosto conservatore. E’ stata dura, all’inizio, e capita che abbia ancora degli incubi sul mio “tornare” ad avere relazioni con gli uomini. Non importa quanto le ripeta che la nostra relazione è basata sull’amore e che il fatto di provare attrazione per gli uomini non vuol dire sentire la necessità di fare sesso con loro; così come lei non sente questa necessità verso altre persone, non la sento nemmeno io.
La vostra relazione è cambiata negli anni per via della tua bisessualità?
Siamo sposati da quasi 20 anni. Le cose sono cambiate un pochino ma non so dire se la causa sia stata solo la nostra sessualità. Siamo diventati anche partner sul lavoro e ci impegnamo tanto affinchè la nostra azienda funzioni al meglio, ma forse siamo un po’ meno passionali di prima. Lei, negli anni, ha cominciato ad amare meno il sesso ed io stesso non cerco avventure.
Quando e come hai fatto coming out con tua figlia?
Nostra figlia di 12 anni ha fatto coming out come gay lo scorso Natale. Il giorno dopo le ho raccontato la storia di quando ho incontrato sua madre. Da quel momento, ogni qual volta parliamo di sessualità, mi capita di dire cose tipo “il tuo papà bisessuale” e cerco anche di spiegarle che non è necessario avere un’etichetta quando si parla di questioni di cuore.
Non ho fatto le cose in grande quando ho fatto coming out con lei e non ne ho fatto un dramma. Ho semplicemente detto “quando mi sono innamorato di tua mamma uscivo con un ragazzo” e lei ha risposto “interessante”.
Pensi che tua figlia possa essere bisessuale?
Lei pensa di no ma l’ho vista spesso in imbarazzo accanto ad alcuni ragazzi. Io penso che possa esserlo e le ho accennato a questa possibilità ma lei si identifica come lesbica e va bene così.
Cosa ne pensate tu e tua moglie?
Abbiamo una mentalità molto aperta e la supportiamo. La nostra unica preoccupazione è che lei adesso si è imposta una certa etichetta senza essere mai uscita con nessuno. Potrebbe essere dura per lei uscire fuori da questo schema se cambiano le circostanze. E poi siamo preoccupati per il bullismo a scuola ma fino ad ora lei ha fatto coming out con alcuni amici e non sembra che ci siano stati cambiamenti di nessun tipo nel modo straordinario e dolcissimo in cui è sempre stata trattata.
La tua città/nazione è inclusiva nei confronti delle persone bisessuali?
I Paesi Bassi sono noti per essere un paese molto tollerante ma non saprei dire se sono particolarmente inclusivi verso le persone bi. Noi viviamo nella regione più conservatrice conosciuta come la “Bible belt” olandese (letteralmente “cintura della Bibbia”, ovvero una zona ad alta concentrazione di persone molto religiose, ndt) ma nonostante questo non ci sono grandi problematiche se non qualche raro caso isolato.
Un consiglio che ti senti di dare ad altri genitori/famiglie bisessuali:
Siate onesti e aperti. Comunicazione, tolleranza, accettazione, rispetto e amore sono fondamentali per portare avanti una buona relazione. Non solo con il vostro partner ma anche con i vostri figli.