Bisessualità nei media

Ciao a tutti,

ben ritrovati sul nostro blog. Dopo un’ulteriore, lunga pausa – dovuta a un turbinio di impegni personali legati al nostro imminente trasloco – eccoci con un nuovo argomento per il nostro blog.

Anche quando non scrivo, mi piace comunque tenermi informata e aggiornata sull’argomento bisessualità, per vedere come cambia ed evolve il modo in cui viene rappresentata in Italia e nel mondo. Devo ammettere che né io né Silvia siamo persone estremamente gossippare e teledipendenti, quindi il mezzo principale che utilizzo per monitorare la situazione è il web. A questo proposito devo purtroppo segnalare che uno dei siti che avevo elencato tra i link interessanti si è misteriosamente trasformato in un blog che rasenta il fondamentalismo religioso… Il sito è in inglese, e nonostante la mia dimestichezza con la lingua non ho capito subito quale fosse la sua nuova natura, ma una cosa è certa: non parla più di bisessualità. Si tratta di Bi Social News. Peccato, perché forniva uno sguardo sempre aggiornato sulla realtà bi negli USA…

Comunque sia, a volte guardo anch’io la TV e ho ovviamente i miei programmi preferiti 🙂

Ho un debole per le serie TV americane, quelle che ti fanno “staccare la spina” per un’oretta senza impegnare troppo la mente. Non amo quelle cruente, anche se ho apprezzato molto il coming out che la bisessuale Anna Paquin (la biondina di True Blood, già premio Oscar alla tenera età di 11 anni per Lezioni di Piano) ha fatto qualche mese fa nell’ambito della campagna We Give A Damn. Personalmente però preferisco le commedie leggere, ma non demenziali. Una di quelle che mi ha “presa” di più ultimamente è Glee. Sarà per la musica, sarà per l’altissima percentuale di storie e personaggi “rainbow”, ma insomma, devo ammettere che mi piace parecchio 🙂 Tuttavia, sono rimasta un po’ perplessa da quello che è successo nell’ultima puntata che ho visto su Sky. Per farla breve, un ragazzo dichiaratamente gay bacia – da ubriaco – una ragazza e, per così dire, apprezza parecchio l’esperienza, tanto che accetta un appuntamento con lei. Un suo amico, altrettanto gay e innamorato di lui, gli fa la paternale liquidando la bisessualità con i soliti luoghi comuni. L’accusato dapprima si arrabbia… ma poi, ribaciando la ragazza da sobrio, conferma la sua inossidabile omosessualità. Facendo qualche ricerca ho anche scoperto che nella stagione precedente due delle protagoniste femminili – che successivamente sono state solo con ragazzi – hanno avuto una pseudo relazione tra loro, resa tuttavia con una certa superficialità, o almeno così sembra dalle descrizioni che ne vengono fatte sul web. Insomma, sono rimasta un po’ delusa, non tanto per le singole storie, ma perché una serie così seguita che parla della bisessualità in questo modo non fa che aumentare i pregiudizi invece di dissiparli.

Credo che i media abbiano una responsabilità molto grande nel comunicare determinati concetti e purtroppo devo riscontrare che nella maggior parte dei casi, i bisessuali vengono rappresentati come psicopatici (ad esempio l’inquietante Catherine Tramell di Basic Instinct) o pericolosi indecisi che prima o poi si “redimono”, in un senso o nell’altro (non mi è mai andato giù il voltafaccia di Alice in The L Word, che da fiera bisessuale diventa lesbica piena di giudizi negativi sui bi).

Per fortuna non sempre è così. Ci sono alcuni casi in cui la bisessualità, pur con gradi e sfumature diverse, viene mostrata come una identità possibile e non migliore o peggiore delle altre. Ecco alcuni esempi:

Frida: film ispirato alla vita della famosa pittrice, nota per avere avuto relazioni con uomini e con donne, anche se l’affettività è riservata solo agli uomini.

Imagine Me and You: una delle mie commedie preferite 🙂 Il “cambiamento” che vive la protagonista non mette in alcun modo in discussione la sua identità: semplicemente, decide di seguire il cuore. Guardatelo!!

Kissing Jessica Stein: anche se per entrambe le protagoniste la bisessualità sembra essere davvero una fase di passaggio, non ci sono giudizi o pregiudizi. E soprattutto mostra che il passaggio non è necessariamente verso l’omosessualità.

The Rocky Horror Picture Show: è vero, la storia è surreale e il protagonista è un pazzo assassino… ma alla fine non si può non volergli bene!! E vogliamo parlare di Brad, che inizialmente è restio ma poi si lascia sedurre più che volentieri? Un film (e uno spettacolo teatrale) mitico, in cui davvero tutto è possibile: don’t dream it, be it!

Shortbus: film poco conosciuto e rigorosamente per maggiorenni, perché le scene di sesso sono tante, esplicite e tutte vere. Ma vale la pena guardarlo. Il perché dovrete scoprirlo da soli 🙂

Infine vi segnalo un film un po’ difficile da reperire e purtroppo solo in inglese (io al massimo l’ho trovato sottotitolato in spagnolo): The Gymnast. È la storia di una donna sui quarant’anni, ex ginnasta, sposata e in cerca di un figlio che non arriva, che improvvisamente si innamora di una giovane ginnasta lesbica. È molto serioso, ma altrettanto bello.

Chiudo questo lungo post con due notizie belle: la prima è che l’American Institute of Bisexuality, nell’ambito della campagna It Gets Better, che mira a dissuadere i giovani LGBT in difficoltà dal commettere suicidio, ha creato un video con tante testimonianze pensate proprio per i giovani bisessuali. Lo trovate qui.

La seconda notizia è che… andiamo all’EuroPride di Roma!!

Per i dettagli ci si rivede al prossimo post 🙂

Notte a tutti,

F.

3 thoughts on “Bisessualità nei media”

  1. Da una ricerca infruttuosa una bellissima scoperta!
    Mi sono imbattuto del tutto inaspettatamente su questo blog mentre cercavo sulla rete un modo per acquistare on-line una bandiera bisessuale così, che ai prossimi Pride a cui prenderò parte, poter sventolare l’orgoglio.
    Non ho trovato la bandiera, credo proprio dovrò farmela fare appositamente, ma in compenso ho trovato questa pagina!

  2. Ciao e benvenuto 🙂
    Ti ringraziamo di cuore per i tuoi commenti, fa sempre piacere leggere che il proprio lavoro ha un riscontro positivo.
    Per quanto riguarda la bandiera, in America è sicuramente più facile trovarla e acquistarla, ma tieni presente che anche il Regno Unito offre delle risorse interessanti sul fronte della bisessualità. Se non hai problemi ad acquistare oggetti online, ho trovato questo sito: http://www.worldofflags.co.uk/index.php?app=gbu0&ns=prodshow&ref=BiPrideFlagBiSexualFlagBuyFlags
    Continua a seguirci… Appena siamo sistemate definitivamente nella nuova casa pubblicheremo senz’altro notizie sulla nostra presenza all’EuroPride di Roma. Magari ci vediamo lì!
    A presto,
    F. e S.

  3. Ottima idea! Ho ordinato una bandiera online da un altro sito ed è arrivato giusto in tempo. Spero di vederne tante sabato… ci vediamo al Pride.

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