Bproud risponde

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75 messaggi.
Annalisa Annalisa da provincia di Milano pubblicato il 13 Marzo 2019 alle 7:31 PM
salve a tutti. sono felice di avervi trovato. un pò come un'oasi nel deserto,
in realtà non ho domande da farvi, ma ricevere una risposta forse mi farebbe sentire meno sola nei miei turbamenti...
brevemente: ho quasi 39 anni, sposata da 12 e ho 2 bellissimi bimbi.
da un pò di tempo le cose con lui non vanno e sicuramente la mia bomba emotiva che è esplosa ha la sua colpa...
sono letteralmente andata fuori di testa per una mia collega coetanea... anche lei però sposata e con 2 figli....la conosco da 6 mesi ma da dopo natale è cambiato qualcosa ....mi sento tutti quei classici "sintomi" da adolescente innamorata.... farfalle nello stomaco, cuore impazzito, mi sudano le mani, mi tremano le gambe... non riesco a guardarla negli occhi quando mi parla... le scrivo ma non le ho mai dato nulla, cerco di sfogare la mia voglia di averla vicino, scrivendole...
da qualche mese inoltre sto andando in terapia da una psicologa a cui non ho ancora avuto il coraggio di parlarle di Lei...Sara.
solo il nome mi fa venire i brividi...
sono disperata, la sera piango, no dormo e penso a lei, di giorno.. sempre.
vorrei chiederle di uscire, instaurare almeno un'amicizia ma per ora non è andata come speravo....
è facile dire "non ci pensare, lascia stare che è meglio"me lo ripeto spesso... ma Lei c'è.. fissa nei miei pensieri...
insomma sto attraversando una bufera... ma stavolta ne uscirò con le ossa rotte lo so.. lei sicuramente non ricambierà...
non so cosa chiedervi se non comprensione.
grazie per l'attenzione.
Annalisa
Francesca Risposta dell'amministratore di: Francesca
Cara Annalisa,

leggendo il tuo messaggio mi sono sentita catapultata indietro a 13 anni fa... quando per la prima volta ho perso anch'io la testa per una donna.

Avevo trent'anni, mi ero appena sposata e, sebbene non avessi figli, mi sentivo esattamente come te: disorientata, travolta dalle sensazioni forti che sembravano avere il controllo totale della mia vita e dei miei pensieri. L'euforia di una quattordicenne alle prime cotte e la consapevolezza di essere, in realtà, un'adulta con una vita completamente incompatibile con quelle fantasie.
Come te, non avevo idea di dove sbattere la testa: sapevo che la ragazza di cui mi ero innamorata era lesbica, ma allo stesso tempo sapevo benissimo che, anche se ci giocava (oh, se ci giocava!), io non le interessavo minimamente. Un giorno mi sono ritrovata a piangere a dirotto in treno e ho capito che dovevo fare qualcosa. Ne ho parlato con la mia psicologa... e se da una parte non mi ha aiutata a risolvere il mio mal d'amore per "Lei", dall'altra mi ha fatto capire una cosa importante: comunque fosse andata a finire, non potevo più fare finta che l'attrazione per le donne non esistesse. Dovevo imparare a capire come gestirla.

Com'è andata a finire? In qualche mese, anche se con molta difficoltà, mi sono fatta passare la cotta per quella ragazza. Poi però è arrivata Silvia... che tre anni fa è diventata mia moglie. Ovviamente non ti sto raccontando queste cose perché penso che tu debba lasciare tuo marito per questo motivo: negli anni abbiamo ascoltato tante storie di persone che si sono confrontate con noi e ognuna ha fatto la scelta che riteneva più "sana" in quel momento, che fosse parlarne o meno con il partner e i figli, dichiararsi alla persona di cui si è innamorati o no, affrontare un percorso di terapia per cercare di capire meglio se stessi e il proprio orientamento o decidere di prendere un'altra direzione.

Però una cosa vorrei consigliartela: qualsiasi sarà la scelta che farai, cerca di non ignorare questa "nuova" parte di te, né tanto meno giudicarla. So che ora stai male per "Lei"... ma in un modo o nell'altro questi sentimenti travolgenti passeranno (sì, anche se doveste mettervi insieme e vivere per sempre felici e contente!) e rimarrai tu, con il tuo sentire e magari tante domande su chi sei veramente. Riparti da questo: anche se dovesse essere la prima e l'ultima volta, hai imparato che puoi amare anche una donna. Non è una consapevolezza facile da gestire, soprattutto all'inizio, ma non è nemmeno una cosa che ti impedirà di essere felice e avere delle relazioni profonde e appaganti.

Goditi queste emozioni, anche se estenuanti... e sappi che non sei sola né sbagliata. Se mai vorrai un consiglio su cosa fare, uno spazio per sfogarti o anche solo per raccontare come stai, noi siamo qui.

Ti mando un abbraccio grandissimo.

Fra
Mattia Mattia da Chiavari pubblicato il 7 Marzo 2019 alle 4:50 PM
Grazie mille per la risposta, spero tanto di essere felice in questa vita e di trovare un compagno o una compagna, non e' facile in quanto affettivamente e sessualmente sono attratto da entrambi i generi, il ragazzo gay a cui ho fatto coming out e' una persona a cui voglio molto bene e a che e' stata importantissima per me soprattutto nel corso dell'anno scorso in cui da una parte attraversavo un periodo un po' complicato ma d'altra parte cercavo sempre la bellezza nelle cose, questa persona mi ha sempre valorizzato e mi ha salvato in un certo senso, e' un po' lunga come storia ma preferirei raccontarvela più dilungandomi nel privato, in ogni caso e' una persona a cui voglio molto bene, qualche tempo fa avevo passato una bellissima giornata con lui, avevo raccontato tutto ad una mia grande amica, lei che e' molto aperta e comprensiva, mi ha detto di dichiararmi al ragazzo, però provo una grande attrazione anche per la mia amica, nel senso che e' una persona con cui starei bene nella mia vita, è un po' difficile come situazione!
Luka Risposta dell'amministratore di: Luka
Ciao Mattia e grazie ancora per averci scritto. Sento che stai vivendo un periodo molto intenso della tua vita che allo stesso tempo sono certa sia una grande occasione per la scoperta di te stesso. Trovare la persona o le persone "della vita" è un percorso che può rivelarsi difficile, al di là del proprio orientamento sessuale, ma anche molto entusiasmante e fondamentale per costruire i noi stessi del futuro. Noi ci siamo. Se vuoi contattarci privatamente puoi farlo quando vuoi scrivendo a scrivi@bproud.it. Per il momento ti mando un grande abbraccio e un "in bocca al lupo"!
Mattia Mattia da Chiavari pubblicato il 4 Marzo 2019 alle 1:21 PM
Ho 18 anni, sono bisex, non e' tanto che l'ho accettato, l'ho sempre saputo ma lo tenevo soffocato dentro di me, mi sentivo sbagliato, schifoso, ingiusto, ho fatto coming out con alcune persone di cui mi fido compreso un ragazzo gay e pochi altro, spero di aver fatto bene e di poter vivere bene!
Francesca Risposta dell'amministratore di: Francesca
Ciao Mattia, grazie per il tuo messaggio. Ti facciamo i complimenti per la tua decisione: il coming out è sempre una questione delicata e ci può provocare parecchia ansia, perché non sappiamo quali reazioni potrebbero avere le persone a cui lo diciamo, soprattutto le prime volte. Però dopo un po' di "allenamento" diventa tutto più semplice, in particolare se c'è stato un riscontro positivo. Mi sembra di capire che nel tuo caso è andata così e ne siamo felici! Essere consapevoli del proprio orientamento non basta per stare bene: abbiamo bisogno di conferme. Quindi hai fatto bene, anzi, benissimo, a parlarne con le persone di cui ti fidi di più: sono sicura che che ti aiuterà a vivere con una consapevolezza e una sicurezza maggiori e che con il tempo le sensazioni e i giudizi negativi che avevi su te stesso diminuiranno per poi sparire per sempre. Essere bisessuali non preclude affatto una vita serena e felice: circondandoti di persone che non solo "accettano" chi sei, ma riconoscono la tua unicità a prescindere dal tuo orientamento, potrai vivere al meglio e affrontare eventuali episodi di bifobia con determinazione, ma anche con la certezza che non c'è nulla di sbagliato in te. In bocca al lupo per tutto! Noi siamo sempre qui 🙂
Bee Bee pubblicato il 28 Febbraio 2019 alle 7:45 PM
Sono una ragazza bisessuale che ha sempre avuto relazioni eterosessuali. Non ho mai nascosto con i miei amici e il mio ragazzo la mia attrazione per persone da sessi diversi enfatizzando spesso, perché ho la costante sensazione che non mi credano. Anche io a volte ho questa sensazione, come se il fatto di non aver mai avuto una relazione con una persona di sesso differente faccia di me una "finta" bisessuale. Razionalmente so che non è così, che ciò che provo lo so io, e che è l'attrazione che conta e non le azioni. E qui di mi chiedo, come posso fare per fare pace con questa cosa?
Chiara Risposta dell'amministratore di: Chiara
Cara Bee,
la situazione in cui ti trovi è abbastanza frequente nelle persone a orientamento non monosessuale; nonostante la consapevolezza che sia l'attrazione a definire il proprio orientamento sessuale e non le esperienze, può capitare di provare un senso di incompletezza dovuto all'assenza di esperienza con uno dei due sessi.
In questa situazione, partecipare a eventi o frequentare ambienti lgbt+ potrebbe darti la sensazione di abbracciare e coltivare anche quella parte di te che senti più "trascurata", conoscendola meglio.
Potresti cercare una o più associazioni e realtà di questo tipo nel luogo in cui vivi, non so quanti anni tu abbia ma in alcune città è presente Arcigay, che prevede al suo interno il Gruppo Giovani in cui ragazz* fino ai 25 anni circa si ritrovano una volta a settimana e passano del tempo insieme dialogando, divertendosi e approfondendo tematiche e cultura queer.
Se avessi bisogno di aiuto nella ricerca di associazioni lgbt+ non esitare a contattarci tramite Bproud Risponde, Instagram o Facebook.
Io intanto ti abbraccio e ti auguro di riuscire a sentirti pienamente realizzata nella tua bisessualità.
bi's girlfriend bi's girlfriend pubblicato il 28 Febbraio 2019 alle 3:42 PM
Sono fidanzata con un ragazzo bisessuale e stiamo molto bene insieme, ma non sappiamo come vivere la sua bisessualità : lui dice di sentirsi squilibrato e soffre al non avere rapporti sessuali gay, ma quando gli permisi di farlo lui era come se vivesse due vite: una da etero fidanzato, e una da gay single. Siccome aveva difficoltà a parlare della sua parte omosessuale, di scambiare apprezzamenti per ragazzi con me, io l'ho tranquillizzato dicendo che avrebbe potuto fare tutto cio che lo avrebbe fatto sentire bene, ma che desideravo che prima o poi me lo raccontasse, quando avrebbe voluto lui, come avrebbe voluto lui, raccontandomi quello che avrebbe voluto lui. Nonostante questa mia proposta estremamente aperta e delicata, lui non me ne ha quasi mai parlato di quando aveva dei rapporti con altri, e questo mi faceva soffrire; mi faceva sentire esclusa completamente da quella sua parte, nonostante io quella parte l'avessi sostenuta e incoraggiata. Ad un certo punto, lui capisce la mia sofferenza e decide di non avere più rapporti con altre persone senza di me, questo implica una relazione aperta che io nell'idea ho accettato volentieri, ma che non abbiamo ancora sperimentato. Nell'attesa, lui continua a soffrire di poter vivere solo la sua parte etero-sessuale e io mi sento a metà in colpa e a metà no (visto che permettendoglielo faceva soffrire me...) Il fatto sta che non abbiamo ancora trovato il modo di viverla in modo sereno senza soffrire: come fare ? Consigli ?
P.s.: siamo entrambi abbastanza gelosi, e io nonostante ci abbia voluto provare, penso di potermi definirmi con certezza eterosessuale, ma aperta a tutto... nella vita non si sa mai !
Silvia Risposta dell'amministratore di: Silvia
Cara bi's girlfriend,
ti rispondo da monosessuale come te, cercando di farti vedere le cose da un punto di vista un po' diverso.
Chiunque di noi, anche quando è felicemente in coppia, continua a provare attrazione per altre persone del/i genere/i da cui è attratto, a prescindere dal proprio orientamento.
Quando ci si innamora e si sceglie di stare con una persona ci si trova di fronte ad una scelta sul tipo di relazione che si vuole avere, che ovviamente può avere forme diverse, ma che si deve modellare sempre sulle esigenze di entrambi i componenti della coppia.
Si può scegliere di essere monogami, poliamorosi, in relazioni aperte o in altre mille modalità diverse... ci sono davvero tantissimi modi diversi di stare insieme.
Alcuni contemplano la possibilità di avere più relazioni contemporaneamente altri no, ma quando si sceglie una relazione esclusiva si sceglie NON di rinunciare ad una parte di se stessi, ma a mettere in atto delle azioni che portano ad un rapporto sessuale (o ad una relazione amorosa) con altre persone perché semplicemente l'altra persona della coppia ci dà quello di cui abbiamo bisogno.
Questa rinuncia non significa che quella parte che continua a provare attrazione per altri deve essere frustrata o repressa o cancellata: rimane viva e vegeta, semplicemente non si trasforma in nulla di attivo.
E' una scelta che viene serenamente e senza sofferenza, altrimenti vuol dire che qualcosa va sistemato, o in noi stessi o nella coppia.
E' importante dunque che la modalità di relazione che si sceglie sia condivisa da chiunque sia coinvolto nella relazione, perché se così non è la coppia rischia di entrare in crisi perché un suo componente non sta bene.
La soluzione? Parlare, parlarsi, esprimere i propri dubbi, le paure e i punti di forza sia del singolo che della coppia, in modo da trovare insieme una via che possa far stare bene entrambi.
Senza comunicazione, a prescindere dagli orientamenti presenti nella coppia, si corre il rischio che uno dei due cerchi di adattare le sue esigenze all'altro, cosa che purtroppo non porta molto lontano. E questo purtroppo lo avete già provato sulla vostra pelle con il primo tentativo che ti ha fatta soffrire.
Solo parlandovi tanto riuscirete a capire qual'è la forma di coppia che va bene per voi, senza censure e senza autoimposizioni.
Qualsiasi soluzione troviate che va bene davvero ad entrambi è valida e vi porterà a stare bene.
Non è detto che la troviate al primo colpo, così come non è detto che non debba essere rimessa in discussione nel tempo.
Ma sta a voi capire quale forma volete dare al vostro rapporto...purtroppo nessun altro può capirlo al posto vostro, o suggerirvi un modo, proprio perché ognuno di noi è unico e vive emozioni, sentimenti e paure a modo suo.
Non è facile, ma con tanto dialogo imparerete a conoscervi meglio e a capire qual è il modo migliore per voi di stare insieme.
In bocca al lupo e un abbraccio da tutto il B-team.
Silvia