Carnival Row: fatine bisessuali in salsa steampunk

La traduzione che vi proponiamo oggi è presa da una rubrica presente sul sito Bi.Org. La rubrica, chiamata Unicorn Scale, analizza la presenza di personaggi bi e pansessuali nei prodotti di intrattenimento (film e telefilm principalmente) e la rappresentazione della bisessualità. L’autrice del pezzo tradotto oggi è Jennie Roberson.

Link all’articolo originale

CONTENT WARNING: spoiler per la prima stagione del telefilm; si parla di sesso e di sex work.

Traduzione e revisione: Federica e Valeria.

Benvenuti unicorni (le persone bisessuali spesso si riferiscono a se stesse come “unicorni”, ironizzando sulla presunta inesistenza della bisessualità, n.d.t) vecchi e nuovi, neofiti ed esperti! Venite avanti per scoprire la recensione di oggi, fresca e bella come una rosa estiva!

…scusate, non sono mai stata una buona imbonitrice.

Ho avuto non so quante discussioni con i miei amici in merito a quale tipo di codice queer le persone bi abbiano tra loro, e in merito a cosa abbiamo in comune per riconoscerci nel mondo esterno. Sono passati i tempi in cui era necessario utilizzare il codice del fazzoletto (Il codice Hanky, noto anche come codice del fazzoletto, era un sistema di segnali impiegato di solito da uomini gay e bisessuali in cerca di sesso occasionale negli Stati Uniti d’America, Canada ed Europa. Il codice è stato ampiamente utilizzato a partire dal 1970, diffondendosi a tutti i generi e gli orientamenti. N.d.T), ora la maggior parte delle persone queer negli Stati Uniti vive apertamente. Ciò nonostante le persone Bi+, pur essendo una delle più grandi fasce demografiche nella comunità LGBTI, sono tra quell* che si dichiarano di meno a causa, tra le altre cose, della bi-cancellazione e della bifobia.

E dunque, qual’è l’estetica che le persone bisessuali usano come riferimento per individuare la propria comunità? Beh, c’è la nota battuta relativa ai jeans col risvolto (ricordiamo che l’autrice scrive dagli USA, n.d.t.); poi c’è la tripletta che prevede felpa con cappuccio/camicia di flanella/giacca di pelle, indumenti che ci piace usare a rotazione. Ma un’altra estetica ricorrente è quella di un mondo fatto di marroni vittoriani e regole flessibili: lo steampunk. Il diagramma di Venn delle persone che conosco che sono bisessuali e di quelle che amano lo steampuk è un cerchio.

Va bene Roberson, dove vuoi arrivare con questa lunga premessa? Te lo dico subito, lettore.

Tutto ciò riguarda una nuova serie, Carnival Row (2019), un fantasy noir vittoriano in cui recitano Cara Delevigne (#Bi2) e Orlando Bloom. E dato che so che voi tutt* riuscite a fare due più due, scommetto che capirete al volo perché sto menzionando questa serie nella mia rubrica.

Prima di essere trasportata via da un dirigibile, è meglio esplicitare le regole: ci saranno SPOILER per la prima stagione (la serie è stata rinnovata per una seconda stagione prima ancora di debuttare). In secondo luogo, vi avviso sul contenuto: ci potranno essere immagini disturbanti, violenza e menzione di contenuti sessuali. Oh, e se questa è la prima volta che leggete la mia rubrica e non sapete di cosa parlo quando nomino la graduatoria, vi può servire seguire questo link: che cos’è la Unicorn Scale.

Tutto a posto? Benissimo. Vediamo insieme cosa c’è in questi angoli oscuri e fantastici.

Carnival Row; Philo (Bloom) e Vignette (Delevigne).

COSA MI E’ PIACIUTO

Qualcuno su Twitter ha scritto che questo show è un ottimo bi-murder-mystery-fantasy, un giallo fantasy con omicidi e bisessualità, e devo ammettere che i risultati non mi sono dispiaciuti. La prova di Delevigne nei panni di Vignette, un membro del popolo fatato (chiamato dispregiativamente “Pix” nel mondo del telefilm), è sfaccettata, come accade ai personaggi bisessuali. Un punto di forza è anche il fatto che abbiamo una attrice dichiaratamente Bi+ che interpreta un personaggio bisessuale. Certo, Vignette è un soldato che ha combattuto in guerra contro Il Patto, ma il suo personaggio non ricade negli stereotipi della “donna forte”. Vignette è intelligente, osservatrice, svelta e anche colta, a causa della sua vita precedente, in cui era la guardiana della più grande biblioteca sacra del suo paese. Ma ci mostra anche una vita emotiva piena. Vediamo che questa eroina ha delle colpe, delle paure, delle speranze; e una profondità che raramente viene attribuita a personaggi Bi+ in mondi di fantasia o realistici. Il suo essere un personaggio queer non rappresenta mai una fonte di conflitto: è semplicemente una sua caratteristica, e lo vediamo nel modo in cui Vignette riconosce la sua attrazione verso la sua amica/ex partner/attualmente prostituta Tourmaline (Karla Crome), nello stesso modo in cui si innamora di Philo (Bloom). Anche se ci sono molte regole restrittive in questo mondo, non sembrano essere estese alla sessualità delle fate.

E mentre Vignette diventa sempre più seria e lo show sempre più triste e oscuro, la sua non è l’unica rappresentazione di bisessualità che vediamo sullo schermo. Il personaggio di Delevigne è drammatico e cupo, mentre quello della sua migliore amica Tourmaline è spiritoso e intelligente, pronta ad attingere dal suo passato creativo di poeta laureata e illustratrice per far fronte alla sua nuova realtà. Si può sorridere anche a Carnival Row, a quanto pare: Tourmaline non è contenta di tutti i suoi clienti maschili, ma si prende il suo piacere ogni tanto… anche se non riesce a togliersi Vignette dalla testa.

Carnival Row; Vignette (Delevigne) e Tourmaline (Crome).

Ho anche apprezzato come lo show si sia concentrato sul piacere sessuale femminile, focalizzandosi sulle esperienze delle donne. Riusciamo a vedere non solo l’aspetto di un orgasmo femminile di una fata in questo mondo, ma anche amanti abbastanza attenti da notare quando viene dato loro il consenso, anche dove i segnali visivi del climax non sono presenti, prendendosi cura dei loro partner. Questo è anche un mondo in cui, mentre i profughi del popolo fatato a volte hanno bisogno di praticare sex working per sopravvivere a causa del sistema istituito per loro nel Borgo, i loro fratelli non li giudicano necessariamente per aver intrapreso quella strada.

C’è anche un monologo del personaggio di Philo in cui le sue riflessioni sulla sua linea di discendenza mista (umano/fata) possono ricordare quelle delle persone bisessuali e delle loro esperienze di rifiuto da parte della comunità queer. Questo, naturalmente, non vuol dire che i bisessuali siano la metà di qualcosa. Ma la mancanza di accettazione e di comprensione può portare all’arroganza di un “privilegio etero”, mentre si viene esclusi da una comunità in cui si dovrebbe trovare un po’ di tregua. L’esperienza di vita di Philo – che non riesce ad adattarsi agli esseri umani ma viene rifiutato da parte della sua stessa specie, le fate – rispecchia questa narrazione.

COSA NON MI E’ PIACIUTO

Beh, ho sempre la mia solita lamentela da tirar fuori. Nessuno usa il termine “bi” da nessuna parte nel mondo di Carnival Row. Certo, alcuni detrattori potrebbero dire, dato che questo è un mondo neovittoriano, che il concetto o termine parallelo sarebbe nuovo, ma questo è un mondo che si presenta con ogni tipo di portmanteaus (unione fra due termini per creare neologismi, n.d.t.) per le varie creature che lo abitano. Non è fuori dal regno della possibilità che qualcuno noti l’attrazione per più di un genere.

Inoltre, anche se ho detto che c’è meno giudizio di quanto ci si aspettasse per le fate che si dedicano al sex working, lo show non ne è completamente privo. C’è un momento in cui Vignette pensa che Tourmaline non sia adatta (nel senso di superiore, n.d.t.) al tipo di lavoro che fa per via del suo passato da poetessa. Molte Sex Workers sono anche artiste, oltre che praticanti di tantissime altre professioni, e questo tipo di commenti sminuiscono la professione – che ha anche valenza artistica. Il lavoro sessuale è lavoro e dovrebbe essere riconosciuto come tale.

La valutazione: anche se avrei voluto che Carnival Row avesse osato usare il termine “bi”, e lo show presenta qualche difetto, Vignette e Tourmaline sono personaggi ben caratterizzati con un’amicizia a prova di Bechdel Test che è affascinante da vedere. Non vedo l’ora di vedere cosa succederà nella prossima stagione.

La valutazione del telefilm.

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