Zachary Zane è uno scrittore e attivista il cui lavoro si focalizza sulla bisessualità, il genere, identità politiche, relazioni e cultura. Scrive per svariati siti e/o giornali, tra cui Bisexual.org e The Washington Post.
Nel pezzo che abbiamo deciso di tradurre oggi, Zachary ci racconta come l’essere bisessuale l’abbia aiutato a vedere oltre il binarismo.
Traduzione di Sara N; Revisione di Anna
In passato ho già scritto di come reputi la mia bisessualità un privilegio e una fortuna e, nonostante i numerosi problemi che affrontiamo come persone bisessuali (disuguaglianza sanitaria, monosessuali che si rifiutano di frequentarci, stereotipi ecc), non scambierei l’essere bisessuale con niente al mondo (neanche con altri orientamenti sessuali).
Una cosa di cui sono particolarmente grato è come l’essere bisessuale abbia cambiato la mia visione del mondo. So che questa è una dichiarazione presuntuosa, ma penso, onestamente, che sia vero: essere bisessuale ha cambiato il modo in cui penso e di conseguenza il modo in cui vedo le cose, le persone e i problemi.
Il fatto è che molte persone tendono a vedere il mondo in modo binario. Dio solo sa quanto i bisessuali sappiano questa cosa fin troppo bene. I bisessuali non sono gay o etero e, molti di noi, direi anche la maggior parte di noi, non sono attratti in modo uguale da uomini e donne. Inoltre, alcuni bisessuali, come me, sono attratti da tutti i generi, perciò non esiste un modo per “dividerci perfettamente” tra l’essere attratti da uomini e da donne.
Tuttavia, la naturale tendenza a vedere il mondo in modo binario è, per molti versi, evolutivamente adattabile.
Millenni fa era un problema di sicurezza. Quando gli uomini erano cacciatori e raccoglitori dovevano prendere decisioni veloci quando incontravano dei predatori. Se vedevano un leone nella natura selvaggia dovevano pensare: “I leoni sono pericolosi. Possono uccidere le persone.” Adesso sappiamo che non tutti i leoni uccidono le persone e alcuni sono amichevoli, ma al tempo non si poteva affrontare questa situazione pensando: “Mentre molti leoni attaccano gli umani, non tutti i leoni lo fanno. Forse questo non attaccherà.” Nel tempo che si impiegava a prendere questa decisione, il leone avrebbe potuto attaccare.
Quindi, in questo caso, si sceglieva la soluzione più veloce e plausibile: tutti i leoni sono pericolosi. Per poi agire di conseguenza allontanandosi dall’animale.
Oggigiorno, invece, questo tipo di pensiero binario porta a commettere degli errori. In parte perché non abbiamo bisogno di fare lo stesso ragionamento che invece era necessario millenni fa, visto che molti di noi non incontrano più leoni ogni giorno. E nonstante si usi ancora questa scorciatoia mentale, essa diventa problematica quando la usiamo riguardo l’orientamento sessuale delle persone.
Questo tipo di scorciatoia cognitiva usata nel prendere decisioni è ciò che porta le persone a dimenticarsi di noi bisessuali. Molte persone, quando vedono un uomo baciare un altro uomo, pensano che entrambi gli uomini nella coppia siano gay. Inutile dire che invece possano essere bisessuali. Invece il nostro cervello ci ha insegnato a prendere la decisione più veloce. Ecco perché pensiamo che gli uomini che baciano gli uomini sono gay. Invece di pensare che alcuni uomini che baciano gli uomini sono gay mentre altri sono bisessuali.
Sarò completamente onesto con voi, prima di fare coming out come bisessuale, mai e poi mai avrei pensato che un uomo che tiene la mano ad un altro uomo per la strada fosse qualcos’altro al di fuori di gay. Francamente non mi passava neanche per l’anticamera del cervello. Se mi avessero fatto notare che qualcuno nella coppia potesse essere bisessuale, l’avrei deriso e risposto, “Va bene, ma probabilmente è gay”.
La mia risposta ora è molto diversa. Sono sempre il primo ora a dire “Beh, potrebbero essere entrambi bisessuali”. Questo fa andare giù di matto alcuni miei amici, forse perché sanno che ho probabilmente ragione.
Solo dopo il mio coming out come bisessuale, ho realizzato questa tendenza umana a pensare in modo binario quando invece è del tutto inappropriata. Questo perché le persone tendono a inserire la mia sessualità in uno scenario nero e bianco – gay/etero, uno scenario binario insomma, quando in realtà la mia sessualità non sta in nessuna delle due categorie.
Di conseguenza, adesso vedo il mondo in sfumature di grigio. Faccio del mio meglio per non fare ipotesi sulla base di stereotipi o dare giudizi affrettati sull’identità di una persona. Tendo a pensare alle varie possibilità, invece che propendere per quella più semplice.
Lo faccio perché so che quando bacio un uomo per la strada, io comunque non sono gay. Riesco a fare questo sapendo che in molte situazioni quello che può sembrare uno scenario bianco e nero, in realtà non lo è. Essendo bisessuale ho una maggiore capacità di comprendere la liminalità.
Questo ha positivamente cambiato il mio modo di approcciarmi alle relazioni e a come vedo il mondo. Per questo, mi sento ancora una volta privilegiato e grato di essere bisessuale.