Eileen Gray è stata una designer di mobili e un’architetta irlandese, considerata una pioniera dell’estetica dell’International Style. Frequentò la Slade School of Fine Art, dove studiò pittura e fu una delle prime studentesse ad essere ammesse nell’istituzione.
Era apertamente bisessuale e, infatti, negli anni Venti frequentò assiduamente i circoli lesbici dell’avanguardia parigina, insieme a Romaine Brooks, Gabrielle Bloch, alla cantante Damia e a Natalie Barney.
Nel 1900 Eileen si recò per la prima volta a Parigi, dove poté visitare l’Esposizione Universale, rimanendo così influenzata dal nuovo stile Art Nouveau. Decise quindi di trasferirsi a Parigi per studiare all’Académie Julian e all’Académie Colarossi e passò i successivi cinque anni fra Parigi, Londra e l’Irlanda.
Nel 1905 ritornò a vivere a Londra, a causa di una malattia della madre, e durante il suo soggiorno riprese gli studi alla Slade, rendendosi però conto che la pittura e il disegno la rendevano sempre meno soddisfatta. In questo periodo cominciò a interessarsi di mobili laccati, cercando di perfezionare le tecniche della laccatura. Nel 1906 tornò in Francia e conobbe il giapponese Seizo Sugawara, un maestro dei lavori in lacca.
Nel 1923, dopo aver ricevuto recensioni negative su una stanza da letto-boudoir, inviò alcuni contributi al Salon D’Automne, dove vennero lodati dagli architetti Gropius, Le Corbusier e Robert Mallet-Stevens. Fu proprio in questo periodo che decise di specializzarsi in architettura d’interni e design, divenendo lentamente un’apprezzata rappresentante delle tendenze moderniste nell’arredamento. Persuasa da Le Corbusier e da Jean Badovici, iniziò ad interessarsi di architettura.
Nel 1924, Eileen e Badovici cominciarono a lavorare insieme a una casa sul mare a Monaco, battezzandola E-1027. Il nome scelto è un codice che nasconde le iniziali dei due (E = Eileen, 10 = Jean, 2 = Badovici, 7 = Gray).
Eileen subì un attacco vandalico dallo stesso Le Corbusier. Egli, infatti, fu tanto impressionato dalla casa che costruì a sua volta una casa estiva dietro la E-1027, il famoso “cabanon”. Non soddisfatto però, nel 1939, realizzò sulle pareti immacolate della E-1027 una serie di otto murales alludenti alla bisessualità della designer. Fece questo atto totalmente nudo e si premurò di farsi fotografare. Eileen rimase estremamente ferita dall’atto vandalico, sia per le offese sessiste in esso contenute che per l’aggressione all’opera che aveva costruito con estrema perizia per se stessa e Jean, perciò decise di non rientrare più nella E-1027.
Alla fine degli anni Venti e all’inizio dei Trenta, Eileen entrò nell’Union des Artistes Modernes, ma al tempo stesso cominciò a ritirarsi dalla vita pubblica e ad essere sempre meno attiva socialmente. Nel secondo dopoguerra, tornò a Parigi adottando uno stile di vita ancora più isolato di prima, tagliando i contatti con tutti, eccetto che con un piccolo gruppo di amiche. Intorno ai settant’anni cominciò a perdere la vista e l’udito, eppure ebbe ancora la forza di trasformare un vecchio granaio in un atelier e si trasferì in campagna per continuare a lavorare. Eileen Gray morì all’età di novantotto anni nel suo appartamento di rue Bonaparte a Parigi e fu sepolta al cimitero Père Lachaise.
Il National Museum of Ireland nel 2002 ha acquistato l’intero archivio di Eileen e ha allestito un’esposizione permanente delle sue opere a Dublino. I mobili originali di Eileen continuano tuttora ad essere venduti come pezzi da collezione, raggiungendo spesso quotazioni molto alte.
“Una casa non è solo una macchina in cui vivere. E’ il guscio di un uomo, la sua estensione, la sua liberazione, la sua emanazione spirituale.”