Il matrimonio fa stare meglio, ma non se sei bisessuale

Lo so, il titolo è volutamente fuorviante e provocatorio. Non è nostro, è quello dell’articolo originale tratto da “The Conversation“, che ho voluto mantenere di proposito.

Prima di alzare gli occhi al cielo e scagliarsi contro chi ha scritto il pezzo però, ricordatevi che:

  1.  state leggendo Bproud. Se ci conoscete sapete già che la selezione dei nostri articoli e delle traduzioni non cade mai su materiale senza un fondamento e che cerca il click facile
  2. prima di affrettarsi in giudizi invitiamo a leggere tutto l’articolo. Con attenzione.

Un recente studio ha infatti trovato un forte legame tra il matrimonio e migliori livelli di salute fisica per tutte le categorie analizzate tranne che per i bisessuali. Perché? Parte della risposta può darla un altro nostro pezzo che analizza una ricerca australiana e che vi invitiamo a rileggere. Lo studio che proponiamo oggi però non si concentra solo sulle “relazioni”, ma proprio sul legame matrimoniale e sui vantaggi a livello di salute che essere sposati sembra portare.

Traduzione di Anna; revisione di Valeria

Link all’articolo originale 

 

Il matrimonio ti fa bene?

Un ampio numero di studi mostra come le persone sposate godano di maggiore salute fisica rispetto alle persone non sposate, come ad esempio livelli più bassi di depressione e malattie cardiovascolari e aspettativa di vita più lunga.

Questi studi, però, hanno analizzato per lo più dati basati sulla popolazione eterosessuale o matrimoni tra persone di sesso diverso. Solo di recente alcune ricerche hanno analizzato la popolazione gay e lesbica e unioni tra persone dello stesso sesso per verificare se il matrimonio è collegato ad un livello maggiore di salute anche per questo tipo di popolazione. I risultati sono contrastanti.
Il nostro studio, pubblicato online il 19 settembre 2019, studia i vantaggi del matrimonio tra la popolazione etero, bisessuale, gay e lesbica, e abbiamo scoperto che gli adulti bisessuali non raggiungono livelli più soddisacenti di salute quando sono sposati.

Matrimonio e dati sulla salute

Utilizzando dati rappresentativi del “National Health Interview Survey” tra il 2013 e il 2017, abbiamo confrontato verbali di autovalutazione del proprio stato di salute e limitazioni funzionali (difficoltà di compiere attività senza assistenza o speciali equipaggiamenti) prendendo come campione 1428 adulti bisessuali, 2564 gay e lesbiche e 150.403 adulti eterosessuali.
Entrambe le categorie degli eterosessuali e gay/lesbiche hanno un migliore livello di salute quando sono sposati rispetto a quando non lo sono.
Per esempio le possibilità di riferire un più alto livello di salute sono di circa il 36% in più fra gay e lesbiche sposati rispetto a coloro che non lo sono mai stati o che lo sono stati nel passato.
Tassi di limitazioni funzionali, come ad esempio difficoltà a salire le scale e uscire a fare shopping, sono dal 25 al 43% in meno tra le coppie sposate di eterosessuali rispetto ad eterosessuali conviventi, mai sposati o sposati in precedenza.

Perché questo succede? Sono due le teorie maggiormente accreditate: 

Una ritiene che il matrimonio aumenti la sicurezza economica e il supporto sociale oltre ad incoraggiare stili di vita sani, per esempio fumare meno e bere meno.
L’altra suggerisce come le persone con un livello più alto di cultura, reddito e altre caratteristiche che facilitano livelli più alti di salute, tendano a sposarsi con più probabilità e rimanere sposati.

Tuttavia, contrariamente alle coppie etero, gay e lesbiche, il nostro studio mostra che i bisessuali sposati non raggiungono più alti livelli di salute rispetto ai bisessuali non sposati. E’ interessante notare come tra i bisessuali coloro che sono sposati e conviventi con persone dello stesso sesso hanno un livello di salute più alto rispetto a quelli con partner di sesso diverso. Le probabilità di riferire livelli di buona salute sono 2.3 volte superiori e i livelli di limitazioni funzionali sono più bassi del 61%.

Lo stigma nelle relazioni

Le nostre scoperte suggeriscono che i bisessuali si trovano ad affrontare sfide uniche nel loro genere all’interno della loro relazione e che queste riducono i vantaggi di salute legati appunto al matrimonio. Un numero sempre crescente di studi ha scoperto che gli individui bisessuali patiscono livelli di salute più bassi rispetto agli individui etero, gay e lesbiche. Questo include percentuali più alte di disturbi mentali, problematiche cardiovascolari e disabilità.
Le persone bisessuali sono spesso percepite, sia dagli eterosessuali che dalle persone gay e lesbiche, come indecisi riguardo il loro orientamento, sessualmente troppo “indulgenti” e infedeli o non meritevoli di fiducia come partner romantici. Per esempio, uno studio sperimentale ha mostrato che le persone tendono a proiettare più spesso questi stereotipi negativi su un uomo bisessuale che frequenta una donna rispetto a quanto non facciano su un uomo eterosessuale che esce con una donna o un uomo gay che esce con un uomo.
I ricercatori come noi spesso non capiscono del tutto in che modo lo stigma influenzi le relazioni e la salute delle persone bisessuali. Sospettiamo che questo stigma possa minare la salute e il benessere dei bisessuali, possa creare tensione all’interno della relazione e ansie sull’essere rifiutati. Anche lo sforzo di nascondere la propria bisessualità al partner o ad altre persone può essere causa di stress. Ci auguriamo che un giorno il matrimonio non solo diventi accessibile a tutti, ma anche ugualmente favorevole per tutti.

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