È domenica mattina, c’è stato il cambio dell’ora quindi siamo belle rilassate con un’ora in più di sonno alle spalle.
Non abbiamo impegni per la giornata, a parte una pranzo in trattoria con un paio di amici e lavorare alla serata di domani, quando andremo a parlare al Cassero di bisessualità e pansessualità.
Ieri sera abbiamo incontrato Monique, una cara amica, attivista Bi, musicista eccezionale e persona splendida che si divide tra l’Italia e gli Stati Uniti.
Presentava l’Indie Pride, un evento che si tiene a Bologna ogni anno e che mette insieme la lotta contro l’omofobia e la musica indie alternativa.
Come lo scorso anno Monique ci ha proposto di salire sul palco a parlare di Bproud e della realtà locale e nazionale bisessuale.
Ma rispetto allo scorso anno quest’anno c’erano un po’ di novità.
La prima in assoluto era il pubblico: molta più gente dello scorso anno e soprattutto in maggioranza eterosessuale.
All’inzio è stato strano per noi, per me in particolare, dover pensare di parlare davanti ad un pubblico così: non mi era mai successo. Parlo sempre di bisessualità ed omosessualità con i miei amici etero e più volte ho affrontato discussioni sull’argomento con conoscenti o colleghi con cui non c’era un rapporto stretto.
Ma un conto è parlarne in gruppi piccoli, in cui l’empatia è la base della relazione, un altro è parlare davanti a persone che non solo non ti conoscono minimamente, ma non puoi neanche guardare negli occhi.
Ieri sera però ho scoperto una cosa stupenda: il pubblico etero che era presente in sala ci ha riservato un’accoglienza calorosissima e c’è stato un boato quando abbiamo detto che ci eravamo unite civilmente lo scorso anno.
Siamo riuscite a parlare di bisessualità, di pansessualità e di tutte le sfumature della B, del Bi Visibility Day, dei progetti realizzati e di quelli in corso.
Davanti ai nostri occhi c’erano un sacco di persone attente, curiose ed interessate. E soprattutto non giudicanti, ma accoglienti.
Vedere un cambiamento così importante della società etero, con cui ci si confronta spesso troppo poco in quanto persone LGBT+, è stato davvero emozionante e ci ha dato conferma che piano piano le cose cambiano davvero…
Immagine di Tutti giù Parterre