Oltre alle foto che metteremo online al più presto, volevo condividere le emozioni di questa esperienza.
Al di là delle polemiche che ho scoperto con tantissimo dispiacere essere presenti come sempre all’interno del movimento LGBTQI, credo che sia stato uno dei pride più emozionanti a cui io abbia partecipato.
Vedere il popolo di Treviglio cambiare opinione al nostro passaggio, assistere ad una apertura mentale in diretta, vedere le persiane delle case prima socchiuse e poi lentamente aprirsi per finire spalancate è stata un’esperienza che ho provato solo una volta in vita mia prima di sabato, al pride di Bari, anno 2003.
Rivivere quelle stesse emozioni sembrava impossibile dato che nel frattempo siamo ritornati al pre-world pride (Roma, 2000), con una cattiveria omofoba più forte e dilagante di oltre 10 anni fa.
Grazie a Treviglio, grazie alla giunta comunale che ha messo la faccia, la forza, il coraggio e l’anima di approvare all’unanimità una mozione contro l’omofobia e di salire sul palco con voce rotta dall’emozione a gridare a tutti che c’è bisogno di diritti!
Grazie ai negozianti che hanno esposto il logo del pride e ci hanno accolto a braccia aperte.
Grazie ai carabinieri e alla polizia che hanno vigilato sulla nostra sicurezza.
Grazie alla civiltà di chi ci ha visti sfilare e ci ha applauditi.
Grazie a chi ha compiuto questo piccolo grande miracolo di riuscire ad organizzare un pride in una delle aree più omofobe del nord italia. E ci ha messo il cuore intero per parlare con le persone e andare oltre tutti gli scetticismi e le paure.
Grazie da un altro cuore, il mio.
Le polemiche le lascio a chi è così piccolo da non capire che sono questi i pride di cui l’Italia intera ha bisogno.
Quelli che vanno al cuore della gente e ne cambiano la mentalità.
Il resto è solo protagonismo fine a se stesso che purtroppo non ci ha mai portati da nessuna parte.
Peccato solo aver perso un’occasione in più per chiedere quello che ci spetta (ovvero i nostri diritti) in modo compatto.
Io personalmente non mi arrendo e come tutti gli anni dal 1998, sarò anche ai prossimi pride, perchè chi boicotta, o sceglie di non esserci, toglie solo un altro po’ di civiltà a questo paese.
Silvia