“In genere i bisessuali sono più simpatici”, mi dice Silvia…
“Beh, GRAZIEEE!!!”, dico io, “anche se non vale perché sei di parte <3 <3 <3” (Francesca assiste alle chiacchiere in chat).
In realtà, se ascolto la vocina dei miei genitori in sottofondo non posso credere che sia vero: mi hanno inculcato tanto tempo fa: “NON DEVI GENERALIZZARE, CAPITO?!”.
Indaghiamo! Perché i bisessuali sarebbero simpatici?
La domanda mi ha perseguitato per alcuni giorni poi l’illuminazione.
Chiaro! Perché i bisessuali non possono parteggiare. Noi bisex non possiamo tifare. Non c’è squadra, parrocchia, sponda. Siamo gli apolidi dell’orientamento sessuale!
Gli etero ci rifuggono come l’HIV (una volta era “peste nera” ma ci siamo modernizzati), i gay e le lesbiche ci snobbano nel migliore dei casi. Altrimenti non ci credono, ci trattano da pavidi, da mentitori, da sfasati, da eterorepressi.
Noi ci spacchiamo per militare, per supportare i diritti arcobaleno ma nessuno ci vede né ci vuole; non in squadra… nemmeno in panchina.
Proviamo assieme un giochino: quante donne cercano su google: “sono sposata ma mi piacciono le donne”?
Mettiamo una donna sposata con un uomo. Ad un certo punto si rende conto di essere attratta da un’altra donna. Ha bisogno di un confronto e non ha l’analista a portata di lettino. Chiama la linea lesbica… può solo sentirsi dire “tesoro, ma sei lesbica! liberati dall’oppressione del patriarcato! come to the dark side, we have cookies!” (cit. da conversazione mitica con Silvia e Francesca). Il problema è che a lei piacciono anche gli uomini ma nessuno le crede. Se poi passa veramente al “lato oscuro” è finita!
Le lesbiche FONDAMENTALISTE in men che non si dica le imporranno di fare una scelta: “o con noi o contro di noi”.
Per par condicio: esistono gay fondamentalisti e anche molti BISEX FONDAMENTALISTI, la peggior specie. Vogliono tutti bisex; hanno un uomo etero davanti: “in realtà qualche sogno col tuo amico te lo sei fatto, vero…?”; hanno una lesbica tra le mani: “ma vuoi mettere se avessi anche un bel maschione superdotato tra le mani…”; parlano con un ragazzo gay: “non hai capito niente: fatti anche la tua amica che poi li fai tutti fessi!”
Per contro, un uomo al quale piacciano entrambi i sessi non cercherà mai su internet “bisessualità maschile” (1 perché la bisessualità maschile “non esiste”, 2 perché si vergogna come un’anguilla tra i salmoni, 3 perché è troppo impegnato a cercare porno gay).
Ma un uomo bisex è sicuramente gay. In italia poi…? NAAAAAAAAAAAAA…. non può essere bi. È gay e non lo vuole ammettere.
Devi schierarti!
E se non lo fai stai mentendo e non servi a niente!
Concedetemi il mio momento di pessimismo cosmico.
Viviamo in un mondo in cui esiste solo il tifo da stadio (o da talk show o, peggio, da reality); insultare l’avversario, primeggiare con ogni mezzo sono l’unico credo.
Non esiste più essere sportivi, provare ammirazione per una squadra antagonista potente e il suo fair play, la lealtà verso chi condivide con noi la passione per uno sport, una disciplina o anche solo l’appartenenza alla medesima specie, quella umana.
C’è rimasto solo l’isolamento. I branchi servono per lo più a non farci sentire soli. E più le fazioni si guardano in cagnesco, tanto più avvertiamo di essere uniti contro qualcosa, di appartenere a qualcosa; questo ci definisce, ci dà scopi, desideri, compiti simili, anche se omologati ma, deo gratias, comuni.
Siamo incattiviti insieme contro qualcuno o qualcosa e quindi non siamo soli…
Ma nessuno ci guadagna veramente nulla se pensiamo alle nostre differenze invece che a ciò che ci accomuna come esseri umani.
In tutto questo tifare per la squadra “giusta”, i bisessuali non possono permettersi questo “lusso” e la loro bandiera blue-purple-pink rischia di essere un simbolo da bandire e non da brandire.
Per cosa potremmo tifare del resto? Se ancora ci trattano da mezzi gay e mezzi etero…
Siamo bisessuali, sia uomini che donne; diversi e uguali, siamo bi.
I gay vedono le donne bisex come potenziali antagoniste e allo stesso tempo il sesso aborrito.
Idem per le lelle: un bisex è chi ruba le donne migliori ed è comunque un uomo, che per definizione è maschilista e per di più uno che si dice bisex e quindi vuole starsene al sicuro (vorrei sottolineare che ALCUNE donne lesbiche sono così).
Ma questo modus operandi vale per moooolte altre cose.
Vogliamo prendere un altro argomento qualsiasi all’interno della comunità LGBT+?
Ok. Il poliamore? Ottimo.
Chi ha già letto qualcosa di mio saprà che sono un monogamo convinto (non lo sono sempre stato…); ma chi sono io per giudicare chi si sente a suo agio amando, frequentando, facendo sesso, vivendo con più persone contemporaneamente?
E tuttavia per quanto tempo “noi monogami” dovremo sopportare ancora la supponenza di chi (e qui devo parlare di “persone limitate” non di “persone poliamorose”) ti dice “tu sei ancora fermo alla monogamia, prima o poi ti eleverai”?
Ecco, a questi dico: se volessi confutare il concetto di evoluzione monogamia-poligamia mi basterebbe citare la teoria secondo cui l’homo sapiens uscendo dalle foreste e diventando da raccoglitore-frugivoro a carnivoro-cacciatore ha dovuto sviluppare un sistema sociale che promuoveva la monogamia come principale assicurazione all’unità della famiglia. Ma non lo farò perché l’antropologia non c’entra una cippa.
Dirò solo che non c’e’ un cazzo di motivo per sostenere che una scelta personale (come la monogamia o il poliamore) sia involutiva o evolutiva rispetto all’altra. In caso contrario sarebbe un’altra faccia (l’ennesima) della stigmatizzazione e della discriminazione.
Dirò un’eresia per la quale verrò fustigato sulla pubblica piazza (mi raccomando la mascherina e il latex…) e crocifisso al prossimo gay pride (al quale non parteciperò… al primo della mia vita c’ho quasi rimesso la pelle).
Quanti bisessuali ci sono al mondo?
Diciamo l’1% (sogna…)? Ok, 75 milioni.
Quanti di questi sono in realtà gay e lesbiche (più gay in realtà; noi maschietti siamo, non solo sottoposti a maggiori costrizioni eteronormative, ma anche diciamocelo… dei CAGASOTTO) che fanno finta di essere bi per non dichiararsi omosessuali?
Diciamo il 10%? Ok, 7 milioni e mezzo.
Restano 67 milioni e mezzo di meravigliosi bisessuali!!!
DOVE SONOOOOOO!!!????
A parte quest’attimo di sconforto…
Quanti gay e lesbiche ci sono al mondo?
1 su 20 secondo l’OMS (ma moooolti di p…. Ehm… ok, 5%… Sogna)?
Bene, diciamo 350 milioni (pppperò… pensavo meno ;-)…); e quanti di questi almeno una volta nella vita hanno provato attrazione nei confronti dell’altro sesso? (il che a casa mia, ma anche in quella del #pace-all-anima-sua-AlfredKinsey, si chiama bisessualità) diciamo ancora il 10%?
175 milioni??? Che sommati ai miseri bisex di prima fa 242 milioni e mezzo!!!
Siooori e siooore!!!
Allora forse i bisessuali sono più di quelli che sembrano a prima vista… o no?
[Dati “spannografici” ma confrontati sul Kinsey Institute e sul Pew Research Center]
Al di là di ogni sterile calcolo potremmo fare uno sforzo per renderci conto che gli insiemi (partiti o squadre), non solo non sono così diversi tra loro, ma si intersecano scambievolmente e soprattutto in modo dinamico.
Certo, perché al di là delle indecisioni, insicurezze, paure, fasi, confusioni etc l’orientamento sessuale può evolvere e UDITE UDITE:
Fatevene una ragione: NON C’È NIENTE DI MALE!!!